E’ facile a Brescia ritrovare dettagli, come il misterioso Mostassù (faccione), scultura in pietra murata all’angolo delle Cossere; scorci come la cupoletta di stile orientale della chiesa di S. Faustino all’archivolto di porta Bruciata; angoli come la corte de’ Pulì, resto appartato del teatro quotidiano delle relazioni sociali del tempo.
Vicoli, dai selciati abitati dal vento nel quartiere est, o lastricati e ricolonizzati degli “antichi” negozietti dei nuovi abitatori multietnici del Carmine; case, almeno dai tipici interni a torre, se non dalle facciate tante volte ridisegnate e ridipinte; e chiese, tante e dallo stile spiccato, come la paleocristiana S.Salvatore, interna all’ex convento omonimo, o la Rotonda, romanica e romana, per il raro impianto, o S.Francesco dal severo gotico; piazze, dalle periferiche come quella di S.Maria Calchera, a centrali come quella, la più importante e istituzionale, del Duomo, anzi dei duomi, due; edifici di rappresentanza come il vasto Broletto, sede millenaria del governo cittadino, o l’elegante palazzo della Mercanzia; brani di riorganizzazioni urbanistiche come settori delle varie cinte murarie battezzate successivamente nell’età dello sviluppo edilizio del centro storico, e torri, come la cosiddetta Pallata per le sue fondazioni su palizzate in legno. Tutte immagini e pietre che rimandano alla lunga stagione medievale della città.
Per ritrovarle basta a volte scegliere semplicemente di lasciare una delle vie dello shopping per una traversa.
Oppure farsi guidare in un itinerario proposto da conoscitori. O anche cominciare dalla visita del grande museo-monastero di S.Giulia, acceleratore di percorsi indietro nel tempo con i suoi preziosi reperti, come la croce astile di Desiderio, riambientata dopo secoli nel suo originario edificio di culto, l’oratorio di S.Maria in solario, come uno dei simboli, oggi, dell’identità culturale bresciana; e con le sue sezioni espositive, dall’altomedievale a quella del potere signorile.
O iniziare invece dall’alto, recandosi in castello, sulla cima del colle Cidneo, aulica denominazione del sito dell’insediamento primigenio e carattere topografico alla radice del toponimo del nucleo abitato, dai tempi celtici alla civitas e fino al presente; su di esso si appoggia e si rassicura il vecchio centro urbano, confidando sul mastio, e le torri, e i ponti levatoi, e i fossati e quant’altro di medievale può essere trovato. E affidando le testimonianze di una tradizione eccellente del suo artigianato al prestigioso museo delle Armi antiche, nel castello racchiuso.